Italian Pavilion for Expo 2020 – third prize
Link: https://www.bimportale.com/padiglione-italiano-expo-dubai-2020-terzo-classificato/
“La bellezza unisce le persone” con un’architettura che dispone un percorso emozionale attraverso una stratificazione di elementi trasparenti, materici e vegetali.
Il team di progettisti guidati da Dodi Moss, in collaborazione con l’artista Edoardo Tresoldi e con Studio Costa Architecture in qualità di Architect of Record, ha proposto un grande volume da cui sono sottratti in negativo ambienti diversi che evocano stilisticamente i palazzi e i cortili dei palazzi italiani. Le tangenze e le sottrazioni con il “parallelepipedo contenitore” creano ripetuti tagli e scomposizioni volumetriche e accompagnano i visitatori in un percorso emozionale, tattile e visivo. “La stratificazione tra elementi trasparenti, materici e vegetali -scrivono i progettisti- codifica una sorta di rovina della memoria che si riferisce alla continua sintesi del passato come radice profonda del nostro fare contemporaneo.” In questo senso “il Padiglione propone non solo il punto di vista italiano, ma la consapevolezza dell’identità italiana come entità stratificata che affonda le proprie radici in una storia culturale millenaria.”
Se all’esterno è ben visibile il volume plasmato dall’uomo, all’interno le linee architettoniche spariscono del tutto per essere ricoperte da vegetazione, acqua, rete metallica e vetro, che configurano un ambiente avvolgente e sospeso. La stratificazione tra elementi trasparenti, materici e vegetali codifica una sorta di rovina della memoria che si riferisce alla continua sintesi del passato come radice profonda del nostro fare contemporaneo.
Il Padiglione è un luogo sinfonico in cui natura e architettura dialogano–seguendo la definizione originaria di giardino– componendo uno spazio formale e geometrico: è sull’architettura trasparente che la vegetazione si sviluppa e prende forma. La struttura in rete metallica determina la lettura dello spazio all’interno di un racconto unitario in cui i due mondi si fondono elegantemente.
L’approccio BIM al progetto
Per la prima fase del concorso internazionale di progettazione il bando richiedeva di sviluppare un modello BIM LOD 200 della proposta progettuale finalizzato principalmente alla visualizzazione e al coordinamento 3d in Navisworks con i modelli infrastrutturali e le volumetrie adiacenti all’area di progetto.
Studio Costa Architecture (SCA) ha preso parte al progetto come AOR e coordinatore/responsabile BIM, gestendo la fase di costruzione del modello BIM attraverso il software Revit, integrando tutti i contributi esterni provenienti dai diversi componenti del Team di progettazione.
Le esperienze professionali maturate negli ultimi anni nell’ambito dello sviluppo e gestione di progetti BIM di grande complessità relativi all’ architettura e interior design, hanno permesso a SCA un’agevole gestione del modello attraverso il lavoro di un ristretto core-team di professionisti in grado di lavorare in qualità e nel pieno rispetto dei tempi.
L’aspetto di maggior criticità e che per noi ha rappresentato un’interessante sfida è stato il lavoro di modellazione e integrazione dei due volumi principali del progetto: il basamento materico legato alle funzioni principali del padiglione, scomponibile per natura nei singoli elementi costruttivi individuabili nel software BIM e il volume trasparente ed evocativo legato al mondo dell’arte e della scenografia rappresentato dal lavoro dell’artista Edoardo Tresoldi.
La sfida è stata quella di trovare la corretta modalità di conversione del modello relativo alla copertura in rete metallica sviluppato con i software di modellazione Rhinoceros e SketchUp, in un elemento nativo di Revit, ovvero parametrizzabile secondo le esigenze geometriche, di materiale e quantitative.
SCA sposa in pieno l’idea di utilizzare nelle fasi di sviluppo di un progetto molteplici software (tecnologia BIM, modellazione 3d e parametrica, rappresentazioni 2d) e differenti modalità espressive. Il nostro approccio progettuale è da sempre sostenuto dal lavoro del Visual Artist del nostro Team che contribuisce in fase preliminare alla realizzazione di disegni artistici e schizzi necessari ad individuare il linguaggio compositivo da perseguire attraverso lo sviluppo del progetto.
E’stato per noi quindi molto naturale realizzare un modello BIM a partire non solo da contributi multidisciplinari ma anche da approcci culturali e metodologici diversi. In generale siamo rimasti molto colpiti dalle enormi possibilità offerte dal BIM anche nelle fasi di sviluppo del concept e ci auspichiamo possano aumentare le occasioni di questo tipo nell’ambito dei concorsi di progettazione.
La società di progettazione
Studio Costa Architecture è uno Studio Internazionale di Architettura con sede a Roma, dal 1973 e Dubai, dal 2006.
In quarant’anni di esperienza internazionale ha sviluppato un approccio all’architettura innovativo e sostenibile, attraverso una multidisciplinarietà progettuale che va dalla scala urbana ed architettonica, al restauro e all’ Interior Design utilizzando le migliori tecnologie BIM ed integrandole in ogni fase progettuale.
SCA propone un Design su misura in cui i segni della tradizione, l’alta qualità, l’originalità e l’autenticità del Made in Italy si fondono con la contemporaneità e la sperimentazione.
Il progetto in breve
Committente: Invitalia
Luogo: Dubai – UAE
Tipologia: Padiglione espositivo
Superficie area: 4750 mq
Progettazione architettonica: Dodi Moss in collaborazione creativa con l’artista Edoardo Tresoldi e Studio Costa Architecture, Emanuele Donadel, studio IDEAM, Progettando Srl, Studio Tecnico Ing. Gaetano Farella, Ing. Leo Francesco.
Progetto BIM: Studio Costa Architecture
Veronica Didier (Project Leader), Paola Mencacci (Controllo Normativo), Davide Giambelli (BIM Manager), Romina Carpentieri, Alessandro Spaccesi.